Marco e Anna, intenti a traslocare, sono due quarantacinquenni che vivono una crisi di coppia. Sono in attesa della loro figlia, che teneramente chiamano "la Piccola". La loro quotidianità procede all'insegna di un delicato equilibrio, finché non viene messa in dubbio la reale esistenza della loro figlia. A partire da questo "incidente", i due "genitori" dovranno mettersi in discussione e fare delle scelte che tengano conto della loro condizione di "attesa". “Come il passaggio dalla giovinezza all'età adulta nella vita di un individuo è spesso problematico, anche il passaggio alla genitorialità comporta una profonda "riscrittura del sé". Rimandare questa sfida è quasi sempre necessario per contingenze materiali, ma alcune volte il difficile è fare i conti con se stessi...”, spiega l’autore.
Una donna e un uomo formano una coppia che non sembra appartenere allo stesso luogo e allo stesso tempo, si parlano e non si ascoltano, condividono le angosce, rincorrono gioie inesplose e sogni passati. Un uomo ancorato al passato e una donna in preda al presente, non guardano al futuro e mentre l’una aspetta l’altro…
Luca Aiello nasce il 7 luglio del 1974 a Siracusa dove vive fino al 1996, quando si trasferisce a Bologna. In seguito si laurea con lode in drammaturgia al DAMS, si perfeziona col professor Luigi Gozzi, (compianto direttore artistico del Teatro delle Moline di Bologna), e segue importanti laboratori di drammaturgia (Teatro Testoni con Valeria Frabetti, Teatro di Pisa con José Sanchis Sinisterra). Dal 2001 lavora come insegnante nella scuola pubblica, dapprima a Bologna e poi in provincia di Ferrara. Nei primi anni duemila collabora come coautore alla stesura di testi andati in scena a Bologna e Castel San Pietro Terme e fa da assistente volontario alla drammaturgia di alcuni corsi teatrali tenuti da Cristiano Falaschi all'Arena del Sole di Bologna. Nel 2018 il suo testo ‘L'attesa’ vince il Premio per la migliore scrittura drammaturgica al concorso "La riviera dei monologhi". A gennaio 2019, diviene socio del CeNDIC, (Centro Nazionale Drammaturgia Italiana Contemporanea).
Regia Francesco Nicolai
Con Lisa Recchia, Angelo Sorino, Ilaria Sepicacchi
Aiuto Regia Carola Sisto
Scene e Costumi Angela Di Donna, Mariagrazia Iovine, Giorgia Rauccio
Assistenti Scene e Costumi Lara Cannito, Joyce Giordano
ILFOYER.IT
Di Salvatore Siberia Belcaro
Il 3 ottobre 2020 al Nuovo Teatro San Paolo è in scena L'attesa di Luca Aiello, con Lisa Recchia, Angelo Sorino e Ilaria Sepicacchi, per la regia di Francesco Nicolai. E' stato il sesto spettacolo della stagione teatrale 2019-2020 del Nuovo Teatro San Paolo, intitolata Belli Lunghi e viene riproposto quest'anno. Infatti dopo varie stagioni della Rassegna Belli Corti, selezione di corti teatrali, che ha riscosso tanto successo di pubblico e partecipazione da parte di nuovi autori emergenti, il Nuovo Teatro San Paolo si apre alla produzione di spettacoli di durata tradizionale ma che abbiano sempre come comune denominatore una originalità ed una promessa di novità che ci pare non venga mai disattesa.
La scena rappresenta un appartamento dove si sta traslocando: scatoloni, qualche mobile, un tavolo da computer, un divano, tutto ancora da sistemare.
I due protagonisti sono Marco ed Anna, entrambi quarantacinquenni alle prese con una crisi di coppia ma pur sempre alla ricerca di un dialogo. Eppure essi sembra che tendano a non ascoltarsi, chiusi nelle loro convinzioni, nel loro sguardo purtroppo intrappolato in un ambito che pare non lasciare spazio a nuovi orizzonti se non all'attesa della loro bambina, la Piccola, di cui però ad un certo punto viene messa in dubbio l'esistenza. Da quel momento in poi, assistiamo a tutto ciò che potrebbe essere e forse non è, con dialoghi in cui appare anche la bambina, che avvicina ed allontana la coppia come su di un'altalena di emozioni contrastanti. E' un continuo esporre sia in modo metaforico che reale quelli che sono i tratti di un cambiamento psicologico della coppia stessa. Lo stesso autore, nelle sue note ci spiega che -...come il passaggio dalla giovinezza all'età adulta nella vita di un individuo è spesso problematico, anche il passaggio alla genitorialità comporta una profonda riscrittura del sé. Rimandare questa sfida è quasi sempre necessario per contingenze materiali, ma alcune volte il difficile è fare i conti con se stessi...-
Gli attori appaiono calati perfettamente nei loro ruoli ed interpretano con grande intensità le varie sfumature legate al susseguirsi della vicenda rendendo perfettamente il conflitto interno che vivono i loro personaggi. La regia si dimostra davvero molto attenta a quelle pause e a quei silenzi che rendono lo spettacolo decisamente emozionante proprio perchè racchiudono pensieri inespressi e sensazioni che spesso in un rapporto di coppia in crisi o in evoluzione hanno grande significato.
Lo spettacolo ha indubbiamente una forte potenza emozionale ed il pubblico ne apprezza proprio l'opportunità di poter vivere realtà possibili e allo stesso tempo parallele, generando quella sensazione di attesa che in genere è la premessa di una scelta da effettuare. Una messinscena sobria, intensa e piena di espressività.